colloquioricerca del lavoro

L’abito non fa il monaco, però…

…“non capita mai due volte di fare una buona prima impressione” (P. McKenna)

Ospito in questo post Giulia Limetti, Personal and Business Image Consultant, per affrontare un tema che può sembrare marginale nel contesto del blog, ma che può essere determinante nel momento in cui occorre prepararsi per un colloquio.

Giulia Limetti Personal and Business Image Consultant

Il tema di come vestirsi per affrontare un colloquio di lavoro è un tema a me molto caro dal momento che, prima di intraprendere la professione di Consulente d’Immagine, mi sono occupata di ricerca e selezione del personale e mi è capitato spesso di farmi condizionare io stessa dall’aspetto dei candidati che incontravo. Ecco perché nel mio lavoro attuale tengo particolarmente a raccomandarvi di non sottovalutare l’aspetto legato all’immagine anche quando siete perfettamente in linea per il ruolo per cui vi presentate.

Entro ora più nello specifico per darvi regole generiche che potete utilizzare per affrontare un colloquio di lavoro.

La prima impressione assume un ruolo decisivo, si parla di soli sette secondi in cui la valutazione iniziale di chi ci guarda si consolida velocemente in opinione, per poi essere archiviata nella memoria.
Quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro quindi è molto importante giocarsi subito le carte migliori, e come se non attraverso la vostra immagine e quindi il vostro abbigliamento? Questi dovranno essere professionali e coerenti con il ruolo che vorreste ricoprire.

Ogni azienda ha il suo dress code implicito: il mio consiglio per non rischiare è comunque di essere molto eleganti piuttosto che troppo casual. 

Stabilito quindi che un completo di buon taglio è l’investimento che si deve fare per qualsiasi colloquio, i colori scuri sono sicuramente più autorevoli: blu o grigio al maschile, con l’aggiunta del nero, bordeaux e verde al femminile, per aziende meno formali si possono anche abbinare a colori più chiari o al marrone.

Per gli uomini: giacca e cravatta d’obbligo per un lavoro d’ufficio, un taglio più informale e abito spezzato (con accostamenti sobri) per mansioni meno burocratiche.
Sconsiglio caldamente le sneakers e i jeans in quanto si tratta di business casual, così come colori troppo forti e fantasie eccessive. 
La giacca perfetta sarà il monopetto dalla forma liscia e con revers di dimensioni non esagerate (per non rischiare l’effetto ‘Il Padrino’!); per quanto riguarda l’allacciatura dei bottoni: se è uno va allacciato, due il primo dall’alto e a tre il primo dall’alto è opzionale, il secondo d’obbligo e il terzo slacciato.
Le scarpe devono essere modello Oxford o Derby cioè stringate di cuio nero ( mi raccomando ben lucidate), oppure con fibbie laterali.

Per quanto riguarda l’universo femminile invece si può spaziare maggiormente, ma attenzione anche in questo caso alla scelta dei tessuti, che devono essere di buona qualità e avere una vestibilità perfetta.
Bandite gonne e vestiti troppo corti o camicie troppo scollate: bisogna mantenere sempre una certa sobrietà ed eleganza, così come evitare colori troppo forti e sgargianti e fantasie; meglio puntare sui colori più scuri (quelli da rubare al guardaroba maschile per intenderci), bordeaux e verde scuro.
Bene quindi tailleur, sia gonna che pantalone, o tubini (da scegliere secondo la vostra fisicità e il vostro gusto).

Attenzione al make-up, che non deve essere troppo forte: consiglio, anche per chi non è abituato a truccarsi, di puntare su un trucco nude; non per forza bisogna utilizzare lo smalto, l’importante è che le unghie siano ben curate, ma se proprio ci piace, allora eviterei colori troppo forti e appariscenti.
Un ultimo consiglio per le amanti dei profumi: attenzione a non esagerare!

La stessa cosa vale per gli accessori, in particolare per i gioielli: less is more, quindi non caricatevi di braccialetti e collane.

Per quanto riguarda le calzature non per forza si deve puntare sul tacco, vanno bene anche le scarpe basse purchè non siano sneakers o sandali: anche d’estate scegliete sempre calzature chiuse; ma per chi ama le altezze, meglio comunque evitare il tacco 12.

Photo by shattha pilabut from Pexels

Ma se non sono tipo da doppio petto o da scarpa col tacco, cosa posso fare per non snaturarmi ma presentarmi comunque in maniera adeguata?

Non importa! Nessuno vi chiede di stravolgere la vostra personalità e il vostro gusto, l’importante è che optiate per capi di buona qualità e che siano ben tenuti e stirati.

Un’immagine nel complesso adeguata non riguarda solamente l’attenzione per l’abbigliamento ma anche di pelle, mani, capelli, barba (per l’uomo), make-up (per la donna): il tutto deve essere ben curato per non rischiare di sembrare trasandati.

Un abbigliamento inadeguato rischierà di farvi sentire e apparire più insicuri e quindi meno adatti al ruolo per cui vi siete presentati; al contrario la scelta dell’outfit perfetto avrà un ruolo fondamentale per la vostra autostima aumentando così anche la vostra credibilità.


Cosa può fare una consulente d’immagine per preparare a un colloquio di lavoro?

Innanzitutto l’ideale sarebbe fare una consulenza completa e non solo legata allo stile per individuare quali sono i colori e le forme che valorizzano maggiormente la persona, in modo da costruire un outfit che sia in linea con le proprie caratteristiche fisiche.

Va poi fatto un lavoro legato alla scelta dell’outfit stesso, che deve tenere conto del contesto e del ruolo per cui una persona si presenta, in modo tale da adeguare di conseguenza la scelta dell’abbigliamento.

Ecco, questo è quello in cui consiste il mio lavoro, aiutare le persone a creare una propria immagine che sia coerente con il contesto in cui operano, con la propria personalità e tenendo conto delle proprie caratteristiche fisiche.

Insomma, l’abito non fa il monaco, però…aiuta!

Ringrazio Giulia per i preziosi consigli: se volete saperne di più, e magari farvi dare una mano per prepararvi al meglio per un colloquio importante, questi sono i suoi riferimenti:

Giulia Limetti
Personal and Business Image Consultant
giulialimetti@gmail.com

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