Una riflessione al volo su un episodio, solo l’ultimo in ordine temporale, occorsomi in ambito social network e relativo a nuove richieste di contatto.

Ricevo infatti una richiesta di collegamento da parte di un conoscente e fin qui niente di strano. Ma è fatta tramite il pulsante automatico del sito e quindi non c’è nessun messaggio aggiuntivo…
Male, malissimo.

Ok, conoscente è un eufemismo, perchè credo di non aver mai scambiato più di un saluto con questa persona: per quale motivo dovrebbe chiedermi di condividere delle mie informazioni private?

Per deformazione professionale penso che magari potrebbe avere bisogno del mio aiuto per motivi lavorativi, non è certo un mistero quello che faccio e più di una volta ho dato una mano ad amici e conoscenti…e se la risposta è questa, perchè non mandarmi un messaggio di spiegazioni? Se i filtri della privacy non te lo consentono, abbiamo decine di conoscenze in comune, fatti dare i contatti da qualcuno di loro…

Ho anche pensato che magari mi stesse contattando per organizzare una festa a sorpresa per la moglie…ma anche qui, ci sono altri modi meno meccanici e freddi per coinvolgermi…

Tutta questa mia perplessità mi porta quindi a pensare che la diffusione dei vari network, sia social che professional, non sia sufficientemente corredata da una adeguata educazione o riflessione su di essi.
So di non dire niente di nuovo, ci mancherebbe. Però ogni tanto un minimo di buonsenso applicato anche a questo web2.0 potrebbe aiutare a gestirlo in modo più efficace…

Se l’episodio fosse avvenuto una decina di anni fa, via lettera/mail o via telefono/cellulare, il tutto sarebbe iniziato con un “Buongiorno/Ciao, ho avuto il tuo indirizzo/numero da PincoPallino. Scusa il disturbo, ma ti cercavo perchè…”

Ora è tutto molto rapido, ci si sofferma poco a selezionare i contatti e ancora meno a riflettere su quale potrebbe essere la reazione dell’altro alla ricezione di un invito da parte di uno sconosciuto.

Tu ci pensi mai?

2 comments

  1. Andrea Torti 22 Maggio, 2017 at 13:24 Rispondi

    Le richieste di connessione "standard" sono una piaga, su LinkedIn!

    E dire che nella vita "reale", nessuno si avvicinerebbe a te dicendoti "Ciao, vorrei entrare a far parte della tua Rete" – a meno che non sia un androide, forse 😀

    Penso che il problema sia proprio questo: per molte persone, sui social le comuni regole di buona creanza sembrano non valere, come se si fosse in una realtà parallela…

  2. ChiaraTaz 22 Maggio, 2017 at 13:27 Rispondi

    Esatto, Andrea, hai proprio centrato il punto: la rete diventa "altro" dalla vita reale e non si considerano i contatti come delle persone vere…
    Grazie per il tuo punto di vista!

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