Bon ton del networking
Una riflessione al volo su un episodio, solo l’ultimo in ordine temporale, occorsomi in ambito social network e relativo a nuove richieste di contatto.
Ricevo infatti una richiesta di collegamento da parte di un conoscente e fin qui niente di strano. Ma è fatta tramite il pulsante automatico del sito e quindi non c’è nessun messaggio aggiuntivo…
Male, malissimo.
Ok, conoscente è un eufemismo, perchè credo di non aver mai scambiato più di un saluto con questa persona: per quale motivo dovrebbe chiedermi di condividere delle mie informazioni private?
Per deformazione professionale penso che magari potrebbe avere bisogno del mio aiuto per motivi lavorativi, non è certo un mistero quello che faccio e più di una volta ho dato una mano ad amici e conoscenti…e se la risposta è questa, perchè non mandarmi un messaggio di spiegazioni? Se i filtri della privacy non te lo consentono, abbiamo decine di conoscenze in comune, fatti dare i contatti da qualcuno di loro…
Ho anche pensato che magari mi stesse contattando per organizzare una festa a sorpresa per la moglie…ma anche qui, ci sono altri modi meno meccanici e freddi per coinvolgermi…
Tutta questa mia perplessità mi porta quindi a pensare che la diffusione dei vari network, sia social che professional, non sia sufficientemente corredata da una adeguata educazione o riflessione su di essi.
So di non dire niente di nuovo, ci mancherebbe. Però ogni tanto un minimo di buonsenso applicato anche a questo web2.0 potrebbe aiutare a gestirlo in modo più efficace…
Se l’episodio fosse avvenuto una decina di anni fa, via lettera/mail o via telefono/cellulare, il tutto sarebbe iniziato con un “Buongiorno/Ciao, ho avuto il tuo indirizzo/numero da PincoPallino. Scusa il disturbo, ma ti cercavo perchè…”
Ora è tutto molto rapido, ci si sofferma poco a selezionare i contatti e ancora meno a riflettere su quale potrebbe essere la reazione dell’altro alla ricezione di un invito da parte di uno sconosciuto.
Tu ci pensi mai?
Le richieste di connessione "standard" sono una piaga, su LinkedIn!
E dire che nella vita "reale", nessuno si avvicinerebbe a te dicendoti "Ciao, vorrei entrare a far parte della tua Rete" – a meno che non sia un androide, forse 😀
Penso che il problema sia proprio questo: per molte persone, sui social le comuni regole di buona creanza sembrano non valere, come se si fosse in una realtà parallela…
Esatto, Andrea, hai proprio centrato il punto: la rete diventa "altro" dalla vita reale e non si considerano i contatti come delle persone vere…
Grazie per il tuo punto di vista!