Come cercare lavoro – i siti specializzati

Eccoci finalmente a parlare dei canali per la ricerca del lavoro.
Il primo e, se vogliamo, il più classico, è quello degli annunci di lavoro.
Una volta, con pazienza si apriva il giornale e si leggevano i vari annunci.
Oggi, con pazienza si apre internet e si leggono i vari annunci.
Non è che sia cambiato molto, eh?
Beh, la sostanza no, in effetti, e i buoni consigli che valevano allora sono validi anche adesso.
Dove trovare gli annunci
Innanzitutto è meglio non perdersi nel marasma di siti che proliferano, ripetendo e replicando le stesse ricerche di personale. Meglio concentrarsi sui migliori, i più diffusi e utilizzati dalle aziende.
Le bacheche sono le più classiche vetrine di annunci e lo strumento più utilizzato. Permettono di iscriversi caricando il proprio curriculum, spesso in più di una versione, e una o più lettere di presentazione. Questo da una parte permette di candidarsi rapidamente e, dall’altra, di essere ricercabili dalle aziende che per svariati motivi preferiscono non pubblicare la loro ricerca di personale ma procedere con una ricerca diretta di profili all’interno dei database di questi portali. Col tempo il numero di quelli più seri ed efficaci si è fortemente ridotto. Al momento ti posso segnalare:
- Monster
- Infojobs
- TalentManager
- HelpLavoro – principalmente per profili di produzione e impiegatizi
- TrovoLavoro (del Corriere della Sera) e MioJob (di Repubblica): hanno fatto evolvere la storica pagina di inserzioni sul formato cartaceo e l’hanno trasformata in un vero e proprio portale di annunci di lavoro.
Aggiungo a questa categoria anche i motori di ricerca/aggregatori: sono i Google della ricerca di lavoro, perchè ricercano e aggregano sulle loro pagine gli annunci pubblicati sui vari portali generalisti, ma anche sulle sezioni “lavora con noi” dei siti aziendali. Il rischio grosso è la ridondanza, e la scocciatura è che rimandano a siti a cui ci si deve comunque iscrivere per poter procedere con la candidatura. Ma se hai poco tempo per “surfare” sui diversi siti, allora hanno il loro perchè.
Oltretutto negli ultimi tempi hanno iniziato la loro trasformazione in portali veri e propri e quindi permettono l’iscrizione esattamente come gli altri. Segnalo in particolare l’oramai famosissimo Indeed, assieme a Jobrapido.
A parte, perchè difficilmente inscrivibili una categoria specifica, voglio segnalare:
– Meritocracy, piattaforma tutta italiana, nata dalla volontà di creare un punto di incontro tra le aziende e i candidati.
Ci si può registrare con profilo LinkedIn o Github, o semplicemente con la propria mail, creare la propria scheda e ricercare tra le posizioni aperte. In più le aziende si presentano in maniera abbastanza approfondita rispetto alle semplici pagine presenti anche sui siti citati sopra, e ci sono realtà grandi e consolidate, come anche start up e aziende innovative.
Compilare al meglio il proprio profilo è fondamentale, affinché i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati su questa piattaforma possano creare match il più possibile precisi con le richieste delle aziende.
– Glassdoor, nota piattaforma internazionale utilizzata non solo per cercare lavoro, ma anche per avere feedback rispetto alle aziende (livelli retributivi, piani di crescita, clima aziendale, benefit…) segnalati da dipendenti, ex dipendenti e candidati. In Italia da settembre 2019, raccoglie ancora poche recensioni locali, ma può essere un buon punto di partenza per approfondire aspetti legati alle aziende.
Come utilizzarli: di solito consiglio di iscriversi comunque a tutti, o quasi, utilizzarli per un paio di settimane in maniera continuativa, e poi scremare quelli con cui ci si trova meglio o che offrono maggiori possibilità rispetto alla propria professionalità.
Una volta selezionati, è meglio avere la pazienza di consultare quei 2 o 3 prescelti tutti i giorni, per non perdersi neppure un annuncio e non farli invecchiare.
Non sono molto a favore delle mail automatiche con gli “alert”, a meno di attivarle con cadenza settimanale e solo dei siti che hai deciso di non considerare nella tua attività quotidiana di ricerca.
Siti specializzati
Ci sono poi dei siti che preferiscono specializzarsi su determinati settori professionali. Alcuni esempi:
- I Programmatori – per professionalità del mondo informatico
- efinancialcareers – per figure inerenti il settore amministrativo/finanziario
- About Pharma – per il settore chimico-farmaceutico
- Informatori – il portale degli Informatori scientifici del farmaco
- FashionJobs – settore moda e lusso
- Venditori.it – per agenti e venditori
- JobInTourism, LavoroTurismo e HelpTourist – per il settore turistico; in particolare Animandia per l’animazione e All Cruise Job specifico per l’ambito crociere
- WineJob – il portale per specializzato nel settore del vino; sul sito di AIS, l’Associazione Italiana Sommelier, c’è una sezione dedicata alle offerte/ricerche di lavoro per sommelier e personale di sala/ristorazione
- ANEP – per gli educatori professionali
- Job4good e Infocooperazione– per chi cerca lavoro nel settore no-profit e della cooperazione internazionale
- Primaonline e Crebs – per l’ambito comunicazione/marketing/digital
- Secretary.it – la community delle assistenti di direzione
- Professione Architetto – per architetti, ingegneri e designer
Sembra un’osservazione banale, ma quando ci si imbatte in un portale orientato ad un settore che non è il tuo, non vale proprio la pena perdere tempo ad iscriversi: tu non ne guadagni niente, mentre indisponi chi sta cercando uno specialista.
In qualità di professional network per antonomasia, LinkedIn negli ultimi anni ha lavorato alla crescita della sua sezione dedicata alla ricerca di lavoro tanto che, per molti neofiti, LinkedIn è più un portale di annunci che un social. Sotto questo aspetto, e restando strettamente legati al tema di queste pagine, funziona esattamente allo stesso modo: usa le parole chiave e ricerca le opportunità interessanti per te.
Infine…
Personalmente diffido dei vari servizi a pagamento come quelli di Experteer, o JobLeads, e oltretutto ho sia sentito direttamente che letto sul web pareri controversi da chi li ha provati, e che ha riscontrato una drastica diminuzione di opportunità professionali una volta pagato l’abbonamento, rispetto a quanto trovato attraverso i motori di ricerca.
Per ora mi fermo qui. Ti lascio il tempo per iniziare ad esplorare i vari link che ho riportato, cominciare ad iscriverti e inserire il tuo CV (abbi pazienza, su alcuni portali l’operazione potrebbe essere un po’ lunga). Nel post successivo vediamo meglio come rispondere agli annunci che ti interessano.
* post aggiornato il 29 maggio 2021
Per gli educatori, http://www.anep.it
…e per il sociale: http://www.sordelli.net
E per i freelance? 🙂
Ciao Linda! Il post si concentra soprattutto sulle opportunità come dipendenti. Però mi hai dato un bello spunto e farò qualche ricerca, così da scrivere un post dedicato anche alle opportunità come freelance.
Quello dell’animatore turistico è l’unico lavoro dove si capovolge il concetto secondo il quale “una cosa è il lavoro altro è divertimento” il lavoro dell’animatore turistico, si basa proprio sul divertirsi e far divertire..non è semplice…per questo suggerisco a quanti sono interessati a fare un’esperienza del genere, a fare un saltino su http://www.animandia.it sito specializzato nel settore che offre servizi, annunci,offerte di lavoro proprio per chi, a diverso titolo, si interesa di tale campo. Utile e comodo anche il servizio denominato “Curriculum espresso” mediante il quale, il candidato aspirante animatore turistico, invia la sua richiesta direttamente allo staff Animandia che a sua volta la inoltra a tutte le aziende che hanno aderito al servizio, si contattano decine e decine di aziende simultaneamente aumentando così le possibilità di ricevere proposte di lavoro e riducendo anche i tempi di attesa.
Per il settore Turistico: http://www.helptourist.it