Intersezioni inaspettate
A volte mondi lontani trovano dei punti di contatto.
Leggendo questo post dal blog di Bao Publishing, una casa editrice specializzata in graphic novel, ho pensato anche io la stessa cosa che ha scritto un lettore (o meglio, in questo caso, uno scrittore) in un commento:
“inviare (o presentare) un manoscritto è, né più né meno, presentarsi per un colloquio di lavoro. Bisogna andarci vestiti bene sapendo cosa si vuole ed anche cosa offre il datore di lavoro.
Cioè bisogna sapere perché si è scritto quella cosa, perché l’editore dovrebbe pubblicarla, ed avere la stessa cura nella presentazione tanto quanto si va in giacca e cravatta e non in jeans e maglietta di una settimana.
Esattamente come per le assunzioni spesso la risposta è: “le faremo sapere.” Inutile, dopo, passare le giornate in attesa davanti al telefono.
A me sembrava una cosa molto ovvia: gli editori lavorano, non sono gli appassionati del circolo di lettura.”
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Cliff – Proprietà di Bao Publishing |
Questo in particolare il passaggio che ha portato a questa riflessione:
[La] prima cosa che un aspirante autore (o un autore che aspira a pubblicare con noi) dovrebbe fare [è]: domandarsi se il proprio progetto potrebbe essere valorizzato da questa particolare Casa editrice. Se la risposta è no, è necessario farsi un’idea più chiara di cosa cerchino le varie realtà editoriali di questo paese, per decidere a chi inviare il proprio progetto. Un suggerimento solo apparentemente banale: ciò che cercano spesso somiglia molto a ciò che già pubblicano. […]
In secondo luogo, la lettera di presentazione e il modo in cui viene esposto testualmente il progetto danno un’idea molto rapida a chi legge dell’atteggiamento mentale dell’autore. Ed è importante non sembrare pazzi, superficiali o privi di controllo della grammatica. È anche fondamentale saper sintetizzare per sommi capi i progetti in poche righe, perché ve lo devo confessare: non passiamo le giornate a mutilare le estremità di costosi sigari cubani con apposite piccole ghigliottine d’argento. Abbiamo molto da fare, siamo in pochi e non possiamo davvero leggere integralmente la vostra sceneggiatura di 131 pagine che è il solo testo che ci avete inviato.
Al di là di questa intersezione, la lettura di tutto il post apre sicuramente una finestra interessante su un mondo che, almeno per me, resta abbastanza sconosciuto e misterioso, ma comunque affascinante.