Uno schiaffo alla precarietà
Certo che questo lavoro ne riserva di sorprese…
Una cosa che mai e poi mai mi sarei immaginata di poter raccontare, un evento che in questo momento storico nessuno penserebbe che si possa verificare.
Un candidato ha appena rifiutato un contratto a tempo indeterminato.
Dopo che, inizialmente, avevamo concordato un contratto a progetto, le cose si evolvono positivamente e possiamo fare un’offerta che (stupidamente, a quanto pare) ritenevo migliorativa.
No. Non va bene.
“Perchè nel 2008 avevo un livello maggiore e avevo una retribuzione più alta.”
Nel 2008. Sei anni fa.
Nel frattempo, solo contratti a progetto.
Epperò facciamo i paragoni con una retribuzione vecchia di 6 anni.
Provo a obiettare: “Mi scusi, ma normalmente il paragone si fa sulla retribuzione attuale, o l’ultima percepita, non quella di 6 anni prima”
“Non importa, mi hanno fatto altre offerte, con contratti a progetto“
Ma ha capito che la nostra è a tempo indeterminato?
“Sì, certo, ma nessuno offre più degli stipendi decenti, lo so che hanno (avete) tutti dei vincoli di budget ma nessuno fa più delle proposte interessanti.”
Resta la chicca finale:
“Comunque avete i miei contatti, risentiamoci per altre opportunità!”
“Sì, certo (come no). Anche se posso dirle per certo che difficilmente potrò farle mai un’offerta migliore di questa…”
Mi rimane ancora il dubbio sul perchè avesse comunque accettato la proposta iniziale a progetto.
Mistero.