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[Intervista] Dall’entomologia alle cooking class in agriturismo

Amo l’Umbria, la pace che trasmette, la serenità della sua campagna, la spiritualità di cui è pervasa. La santa mia omonima è di Assisi, città meravigliosa e senza dubbio speciale, culla di vocazioni eccezionali

Ed è proprio qui ad Assisi e parlando di vocazione, seppur professionale, che incontriamo in questa Bussola una persona speciale, che assieme al marito ha compiuto un percorso insolito, passando dalla carriera accademico-scientifica alla gestione di un agriturismo.

 

Benvenuta Letizia! Vuoi parlarci un po’ di te e del tuo lavoro?

Mi presento, ho 55 anni, sono nata e cresciuta a Perugia, ho studiato al liceo classico, poi la facoltà di agraria e un dottorato di ricerca in Ecologia degli insetti.

Durante il dottorato ho tracorso due estati presso un’università americana e al ritorno ho preso il volo: prima un postdottorato in Olanda, poi un lavoro di Junior Professional Officer all’IAEA a Vienna, poi un lavoro come Assistente (tipo Prof. Associato) all’ETH di Zurigo. Tutto questo senza avere nessun aiuto dalla famiglia eccetto la fiducia e l’incoraggiamento, ma con tanta costanza e buona volontà e anche, ovviamente, fortuna.

Per lavoro e divertimento ho viaggiato molto, in tutti i continenti eccetto l’Australia. Ho passato tre mesi a fare lavoro di campo in Tanzania e 6 settimane nella savana in Zimbabwe. Ho viaggiato anche in paesi pericolosi come la Colombia. Fra Vienna e la Svizzera mi sono sposata con Ruurd che è olandese.

Ad un certo punto della nostra vita però, eravamo fra i 35 e i 40 anni, abbiamo deciso che volevamo anche avere una vita in un luogo, che volevamo figli e che potevamo viaggiare lo stesso ma solo per vacanza. Abbiamo anche deciso di prendere in mano la nostra vita invece di dover andare a caccia di un contratto di lavoro a volte anno dopo anno.

Nel giro di una vacanza di Natale presso i miei genitori, abbiamo trovato un casale in Umbria che abbiamo acquistato 6 mesi dopo, nel luglio del 1997. Ci siamo innamorati della sua posizione arroccata su una collina silenziosa e verdissima a nord di Assisi, della vista che spazia dalla Basilica di San Francesco ad oliveti e boschi a perdita d’occhio. Tutti ci hanno considerati pazzi, ma dopo cinque anni di viaggi e sacrifici, siamo riusciti a ristrutturare la casa, a licenziarci dall’università, ad avere nostra figlia Tea che ora ha 17 anni e ad aprire l’Agriturismo e scuola di cucina Alla Madonna del Piatto.

Quindi mentre prima facevo l’entomologo studiando l’ecologia degli insetti e in particolare l’intreccio di segnali chimici che regolano i rapporti fra insetti e piante, ora gestisco insieme alla famiglia l’agriturismo e tengo lezioni di cucina.

 

 

Come ti sei preparata per il tuo lavoro?

Per questo secondo lavoro non ho seguito nessun corso, non me lo potevo permettere, ma ho (dovrei dire abbiamo) imparato studiando tantissimo in ogni momento libero. Da dipendente pubblico sono diventata imprenditrice. E’ stato un salto pazzesco!

Ho dovuto imparare a organizzare il flusso di acquisti che serve per far girare un business legato all’ospitalità, dalla biancheria alle piantine di basilico per il giardino. Ho dovuto imparare a lavorare con il pubblico.

Ho imparato come seguire la burocrazia, a fare marketing e comunicazione culturale prima sul web con un semplice sito e poi con gli anni sul mio blog che scrivo dal 2009, poi scrivendo storie dall’Umbria su un magazine americano e ora sui social media.

Ho anche imparato, con tanti esperimenti, a sviluppare ricette, una delle mie vere passioni. Passo tutto il tempo che posso a provare e riprovare ricette che arrivano alle mie lezioni di cucina solo se passano determinati parametri di sanità, leggerezza, sapore e anche di riproducibilità in tempi relativamente veloci, cioè adatti alla vita di tutti i giorni.

Mi considero una cacciatrice di ingredienti. Sono sempre in cerca di artigiani che producono un legume, un formaggio, una farina che io possa acquistare direttamente e che abbia un sapore speciale.

 

 

Descrivi la tua giornata tipo (sempre che ce ne sia una!) 

Le mie giornate sono tutte diverse. Se faccio lezione di cucina mi alzo presto, pulisco tutto a lucido, preparo le postazioni di lavoro dei miei ospiti, i grembiuli e quando arrivano li accolgo con una bevanda e qualche storia sulle nostre tradizioni. Poi si cucina intensamente e tutti insieme intorno al tavolo. La mia è un cucina casalinga in cui non si lavora da soli, si lavora insieme agli altri, a volte facendo i turni per la macchinetta della pasta, a volte aiutandosi a tagliare i pomodori. La mia è una cucina dell’incontro.

Far girare tutti in questo modo è un grande lavoro ma, dopo tanti anni, io li vedo contenti quando alla fine si siedono a tavola e si gustano i risultati del loro lavoro e, se non si conoscevano prima, nel frattempo hanno fatto amicizia. E’ una magia.

Altri giorni sono meno divertenti perchè c’è da andare agli uffici pubblici, o da fare la spesa normale (non quella dagli artigiani) o a compare materiali per le mille riparazioni che ci sono sempre da fare in un casale antico.

Poi in alta stagione c’è ovviamente il viavai di gente che soggiorna nelle nostre camere e nell’appartamento vacanza. Noi passiamo tanto tempo per consigliarli su quello che c’è di bello e di buon da provare in Umbria.

Se abbiamo giorni liberi si fa anche vita da blogger: Ruurd, che è il fotografo di casa, e io andiamo fuori a fotografare luoghi, feste e a intervistare gente del posto per trovare contenuti per il mio blog.

Ho scritto anche un libro basato sul blog che abbiamo interamente messo insieme da soli e dal quale ben tre ricette sono state pubblicate sul new York Times.

 

 

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro? 

Le persone. Tante volte, quando i miei ospiti partono da qui, mi baciano e mi abbracciano e mi lasciano regalini. Allora io penso: ma nella mia vita di prima, quando mai ho abbracciato un albergatore?

 

Hai voglia di confessarci anche quello che ti piace di meno? O quello che cambieresti?

Quello che mi piace meno: la burocrazia! ne abbiamo troppa, troppa!

Quello che cambierei: il mio sogno è lavorare metà anno (che poi è la stagione turistica) e viaggiare in paesi caldi l’inverno. Ci riusciremo prima o poi!

 

Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato. Se ti va, sei libera di aggiungere un pensiero, un aneddoto, un consiglio, una citazione, un’immagine o quello che vuoi.

Un consiglio? la vita è breve, quando è ora di volare bisogna aprire le ali e farlo. Ma bisogna anche sempre saper fare i conti per riuscire ad arrivare in fondo.

 

 

Trovi Letizia e il suo agriturismo “La Madonna del Piatto” anche su Facebook e Instagram.

 

* Ti è piaciuta l’intervista? Vuoi leggerne altre? Le trovi tutte alla pagina La Bussola!

 

NB: tutte le foto presenti in questo post sono di Letizia, che ce ne ha gentilmente concesso l’utilizzo

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