Sono sempre stata piuttosto tecnologica e smanettona, avendo avuto la fortuna di avere un computer in casa fin dalla tenera età di 4 anni. Nei primi 2000 mi ero anche cimentata nella creazione del sito dell’associazione culturale di cui facevo parte, una cosa orribile piena di pagine colorate, sfondi improbabili e gif animate (niente glitter però, quello no).
Ma mi sono sempre fermata alla parte 
amatoriale, non pensando mai veramente di farne una professione.

C’è invece chi, come Stefania, ha deciso di prendere in mano questa passione e farne il suo lavoro: oggi ce ne parla in questa Bussola.

Benvenuta! Parlaci un po’ di te 
Mi chiamo Stefania, sono di Milano ma attualmente vivo in Oltrepò Pavese, sono “diversamente giovane” e il mio lavoro è anche la mia passione! Mi è sempre piaciuta la tecnologia e ho lavorato molti anni dentro o intorno a progetti informatici. Ora mi concentro soltanto su progetti digitali ma mi piace rimanere al corrente su quello che succede nel mondo tecnologico.

Il web è un mondo in continua, rapida evoluzione e a me piace evolvermi, migliorare, conoscere e applicare cose nuove. Sia io che mio marito Ruggero lavoriamo da casa, un casale di pietra che stiamo ristrutturando per dare vita, speriamo l’anno prossimo, al B&B che mio marito sogna di avere. Il nostro ufficio è una stanza della casa, spaziosa e luminosa, e dalle nostre finestre vediamo il verde e le colline dell’Oltrepò.
Adoro fotografare, filmare, giocare a videogame di ruolo, ascoltare musica dal vivo. Quando ne ho l’occasione mi unisco a una band e salgo anche io sul palco.

 

Ci racconti bene bene che lavoro fai?
Come lavoratrice in proprio ho due cappelli, anzi tre. I due cappelli fondamentali sono quello di auto-imprenditrice e quello di esecutrice. Il cappello di esecutrice lo suddivido in due cappellini che sono le mie attività principali: la webmaster e la consulente di web marketing.
Sono libera professionista da cinque anni e ho cominciato come webmaster. La parola oggi è un po’ desueta perché è diventato semplice creare un sito da soli, anche se ottimizzare il sito è un lavoro per professionisti soprattutto quando le esigenze del business crescono. Oltre a creare siti, aiuto quei clienti che non desiderano “aprire il cofano e sporcarsi le mani” e mantengo i loro siti ottimizzati, “oliati” e protetti, così che il cliente possa concentrarsi sui contenuti e sul business. Oppure capita che i clienti si rivolgano a me quando un sito si rompe o viene attaccato. Io aggiusto e ripulisco. Insomma, risolvo problemi e li prevengo.

Ma siccome mi piace evolvermi e migliorare, dal lavoro di webmaster ho voluto espandere le mie conoscenze e offrire anche consulenza di web marketing a tutto tondo. Come consulente, in poche parole aiuto il cliente ad aumentare il suo fatturato usando il web come mezzo pubblicitario. Cerco di andare oltre le richieste del cliente, a volte formulate per sentito dire o per copiare un concorrente (es: voglio arrivare in prima posizione su Google), mirando a identificare i problemi veri che sono alla base della richiesta, attivando poi delle soluzioni basate sui dati e sul processo di acquisto dei clienti. Le soluzioni sono delle piccole strategie composte da diversi strumenti di web marketing, da usare in modo organizzato per risolvere il problema specifico. Secondo il progetto, io fornisco solo la strategia oppure collaboro anche all’esecuzione, a volte in team con altri professionisti.

Come ogni libera professionista a volte indosso il cappello dell’imprenditrice: esamino e affino periodicamente la mia proposta di valore, faccio promozione, seguo corsi di formazione, curo il rapporto con i clienti e cerco di acquisirne di nuovi. E naturalmente mi faccio i conti in tasca.

 

Descrivi la tua giornata tipo (sempre che ce ne sia una!)
La maggior parte del tempo lo passo in casa quindi la mia giornata tipo è scandita da sveglia, colazione, ufficio, pausa caffè alle 11 e alle 16, cena, eventuale evento serale oppure tv oppure lettura o videogiochi. Il mio lavoro è programmato su base settimanale e in modo flessibile, affinché tutto ciò che porto avanti non si fermi. Riesco a farlo bene con i lavori in corso per i clienti, un pochino meno con l’attività di imprenditrice nella quale a volte sono discontinua.

 

Ci puoi raccontare come nasce un progetto per un nuovo sito web?
Per come lavoro io, tutti i siti web nuovi oppure da rinnovare, grandi o piccoli, sono progetti a otto fasi. Lo schema può variare leggermente da cliente a cliente, e non tutte le fasi si rivelano necessarie in ogni progetto, ma la mia check-list minima include questi 8 punti:

1. OBIETTIVI
Quando vengo contattata per un sito web, faccio da subito molte domande perché voglio comprendere il cliente, le caratteristiche del suo business e soprattutto i veri motivi per cui vuole creare o rinnovare il sito. Non sempre il cliente ha le idee chiare e queste conversazioni facilitano la chiarezza da ambo le parti. Inoltre, quando posso faccio anche ricerche sul suo traffico attuale, sul suo posizionamento e sui concorrenti. Attraverso il dialogo e la ricerca riesco a farmi un’idea abbastanza precisa di come articolare una proposta di progetto, che dia valore nel minor tempo possibile.

2. PROGETTAZIONE
Quindi passo a discutere con il cliente il perimetro del progetto, le caratteristiche del sito e le fasi di sviluppo, i moduli necessari, l’eventuale restyling del logo, lo spazio web, l’eventuale dominio, la necessità di sviluppare nuovi contenuti testuali e fotografici. In questa fase si definisce il budget e sempre qui valuto se coinvolgere collaboratori come ad esempio grafico, fotografo, videomaker, copy, sviluppatore.

Si passa quindi alla fase di Esecuzione:

3. REGISTRAZIONE DOMINIO
Se il progetto include lo studio del nome, questa fase insieme alla successiva sono le basi della “personalità” che il sito dovrà avere. Lo studio del nome e relativo dominio non è solo un lavoro creativo ma è anche una questione di SEO (Search Engine Optimization, ossia l’insieme delle tecniche che permettono un buon posizionamento sui motori di ricerca – NdR).

4. IDENTITA’ VISUALE
Se il progetto include il design del logo si parte da quello e si definisce la palette di colori che verrà utilizzata in tutto il materiale d’immagine, sito compreso. In seguito sviluppo la proposta grafica del sito declinata in 2 o 3 varianti. A volte lavoro in Photoshop oppure, in caso di progetti rapidi, sviluppo direttamente una demo funzionante in 2 o 3 varianti. Molto spesso il cliente sceglie un mix tra i modelli presentati.

5. STRUTTURA DI NAVIGAZIONE
La struttura di navigazione può essere semplice o complessa secondo le dimensioni del sito. Una buona struttura rende il sito chiaro e logico, ordina e collega tra loro le informazioni secondo uno schema gerarchico e influenza il posizionamento sui motori di ricerca.

 

6. AMBIENTE TECNICO E PRIMA STESURA
Definito lo scheletro del sito, si comincia con la preparazione del server, l’eventuale installazione del software, l’eventuale base dati, la creazione di pagine vuote e menù e finalmente lo sviluppo della prima pagina – la homepage – con il suo tema grafico, completa di testi e immagini accessorie.

7. COPY
Per le pagine diverse dalla home page parto da un semplice documento Word per ogni pagina, contenente l’eventuale testo già presente e che viene rielaborato spesso a quattro mani con il cliente. Nella mia esperienza infatti il cliente dà molto più valore al testo che non ai media, anche se raramente il pubblico legge il copy per intero.

8. MEDIA
L’ultimo punto è la scelta del materiale visuale. In un sito web questo è importantissimo e ovviamente dipende molto dal settore e dal budget del cliente. Si possono scattare foto originali o reperirle in stock, creare video o animazioni, la scelta è infinita. Nelle pagine in focus (landing page, home page, ecc.) cerco di farle scegliere fin dall’inizio, altrimenti sono l’ultimo punto della lista in parallelo con il copy.

9. TEST E PASSAGGIO IN PRODUZIONE
Volutamente non ho incluso questo punto nella mia lista per un semplice motivo: anche se il test si colloca logicamente in fondo al processo di sviluppo, in realtà comincia fin dalle prime fasi ed è un’attività continua.
In pratica preferisco sviluppare in un mio ambiente di test a cui il cliente ha accesso quasi da subito e viene incoraggiato a controllare il lavoro in svolgimento. In questo modo non solo segue i progressi ma può testare vari aspetti anche nella pratica (pensiamo a quanto è importante ad esempio in un processo di ecommerce) verificando giorno per giorno se tutto va secondo le aspettative o se bisogna fare qualche cambiamento.
Questo metodo per me è fondamentale per mantenere uno sviluppo flessibile, evitare incomprensioni e soprattutto cogliere e correggere appena possibile gli eventuali disallineamenti con il cliente.

Il test finale, necessario a fine sviluppo, è più che altro un momento formale nel quale il cliente deve approvare il passaggio in produzione. Solo in quel momento il sito viene trasferito nell’ambiente del cliente e partono le fasi di addestramento e poi di manutenzione.

 

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Su questo non ho dubbi: amo risolvere i problemi e dare consigli che funzionano. E’ ciò da cui traggo la maggior soddisfazione. Prima di mettermi in proprio ho lavorato in azienda, semp

re come consulente interna, analizzando, proponendo miglioramenti, implementando e testando, analizzando nuovamente. La mia testa è fatta così.

 

Hai voglia di confessarci anche quello che ti piace di meno? O quello che cambieresti?
Ho trovato la mia dimensione ideale nel lavoro in proprio perché da dipendente ho sempre detestato due cose: la prima è la ripetitività, la seconda le regole immutabili. Non riesco a fare lavori ripetitivi e soprattutto non riesco a seguire regole imposte da altri, se non mi convincono o non le condivido. Le regole sono mutabili ed è sempre possibile migliorarle.

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Come ti sei preparata per il tuo lavoro?
Non ho mai fatto i lavori per cui ho studiato a scuola. Con il diploma che ho conseguito avrei dovuto diventare una traduttrice o interprete o una segretaria di direzione. Non ho mai voluto fare nessuno di questi lavori. Ho sviluppato le mie competenze grazie ai corsi di formazione che ho potuto frequentare, inizialmente finanziati dall’azienda di cui ero dipendente e poi autofinanziati. Presso gli istituti di formazione professionale ho appreso le basi del web design e i suoi linguaggi, la SEO, le dinamiche dei social network e anche i rudimenti di fotoritocco e di grafica vettoriale. In seguito, la mia passione e il desiderio di miglioramento continuo mi hanno portato poi ad approfondire alcune di queste competenze per mezzo di corsi soprattutto in aula con Andrea Albanese, Salvatore Aranzulla, Ivano di Biasi, Alessandro Sportelli, Giorgio Taverniti, ma anche sul web con Luca Mastella e Dario Vignali e attraverso libri e blog sia italiani che statunitensi. E naturalmente continuo tuttora a formarmi.

 

Quanto impegno hai messo nel progettare il tuo percorso professionale e quanto invece pensi abbia inciso la fortuna, il caso?
Se dicessi che ho progettato questo fin dall’inizio mentirei spudoratamente. Il mio lavoro si è evoluto in base al caso e all’opportunità. L’unica eccezione è il lavoro che faccio ora perchè l’ho scelto io.

 

Cosa diresti a chi sta pensando di fare da grande il tuo lavoro?
Per prima cosa direi di costruirsi l’esperienza provando lavori diversi, anche in ambiti diversi da quello desiderato. Questo svilupperà l’uso delle analogie per “unire i puntini” e trovare soluzioni creative a problemi apparentemente nuovi.
In secondo luogo direi che l’accoglierò volentieri per uno stage!

 

Ringrazio Stefania per il tempo che ci ha dedicato. Se ti va di saperne di più, la trovi, oltre che sul sito di Nuwebstudio, anche su LinkedIn e Facebook.

 

* Ti è piaciuta l’intervista? Vuoi leggerne altre? Le trovi tutte alla pagina La Bussola!

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