[Intervista] La Graphic Designer

Siamo nell’era dell’immagine, inutile negarlo: i contenuti con cui entriamo in contatto ogni giorno sono tantissimi, è fondamentale tenere conto della velocità con cui possono essere percepiti e ricordati, quindi cosa c’è di più immediato di un messaggio veicolato attraverso un’immagine?
La nostra ospite si occupa proprio di questo: veicolare l’identità di un brand attraverso un’immagine, e nello specifico un logo, un progetto grafico completo.
Lascio quindi a lei la parola, perchè ci racconti meglio il suo lavoro.
Benvenuta! Parlaci un po’ di te
Ciao, mi chiamo Laura e sono una graphic designer.
Dopo un po’ di anni come dipendente in un’azienda, un anno e mezzo fa ho deciso di provare a realizzare il sogno di lavorare in proprio, ed eccomi qui.
Aiuto liberi professionisti e piccole realtà a raccontarsi attraverso la grafica. Nel mio lavoro accolgo ogni nuovo progetto come se fosse mio e cerco di curare tutto nei dettagli confrontandomi con il cliente, in modo che un’immagine possa raccontare quanto ogni brand sia unico.
Ci racconti bene bene che lavoro fai?
Principalmente mi occupo di progettare identità visive e loghi, quindi creo l’immagine con cui un brand poi potrà raccontare il suo lavoro e il suo valore.
Faccio anche lavori di grafica nel senso più ampio del termine: ad esempio locandine, pubblicità, editoria, packaging, eventi, grafica per i social.
Ho un background prevalentemente artistico e questo mi permette di occuparmi anche, saltuariamente, di illustrazione.
Come si sviluppa un progetto di brand identity?
Partiamo da cosa si tratta: la brand identity è letteralmente quello che va a comporre l’identità di un brand.
Alla base della brand identity ci sono la mission e la vision, ma comprende anche tutto quello che crea delle linee guida per rendere riconoscibile il brand dal proprio target.
L’identità visiva è una delle parti della brand identity più importante ed è anche quella di cui si occupa la figura del graphic designer.
Sicuramente per costruire una brand identity solida si deve partire da una lunga fase di analisi, capire bene chi è il target di riferimento e costruire di conseguenza l’identità.
Dal mio punto di vista, solitamente quando i clienti vengono da me hanno già definito il target, i valori su cui si basa la loro attività, dove vogliono andare e perché fanno quello che fanno.
Io, partendo da questo, comincio un processo di analisi per arrivare a comprendere quale può essere l’estetica più consona; poi delineo palette colori, stile, font e infine passo alla progettazione del logo. Definiti questi punti ho le linee guida per poter realizzare tutti gli altri elementi per l’identità visiva come ad esempio il biglietto da visita, le icone o altri elementi grafici, il pattern.
Una brand identity ben definita permetterà di comunicare in modo coerente, trasmettere davvero i valori alla base dell’attività e raggiungere più facilmente il target giusto.

Una selezione dei loghi creati da Laura per i suoi clienti
Descrivi la tua giornata tipo (sempre che ce ne sia una!)
In genere cerco di alzarmi presto e dedico la prima mezz’ora della giornata alla colazione e al risveglio, poi cerco di vestirmi e prepararmi come se dovessi uscire di casa (anche se a volte vince il tutone) e mi metto al lavoro nel mio ufficio casalingo.
A seconda della giornata mi dedico ai lavori per i clienti o al mio brand, cerco ispirazioni nuove, mi documento. Diciamo che passo la giornata davanti al computer o all’album da disegno. Spesso la routine solitaria viene spezzata da call o incontri con clienti o altre professioniste con cui sto progettando collaborazioni. Può sembrare una giornata abbastanza solitaria, in realtà non mi pesa; quando sto progettando sono talmente concentrata che non mi rendo conto del tempo che passa e poi ho i miei due aiutanti felini che mi ricordano quando è ora di fare pausa.
Che cosa ti piace di più del tuo lavoro?
In generale mi piace tutto del mio lavoro, ma se devo scegliere una cosa in particolare penso sia la progettazione. Prendere una realtà/un’idea e tutte le variabili e le complessità che cela e cercare di sintetizzarle in un segno grafico, un’immagine, un’identità visiva mi entusiasma sempre tantissimo.
Hai voglia di confessarci anche quello che ti piace di meno? O quello che cambieresti?
Come ti dicevo mi piace molto il mio lavoro, ma se devo pensare ad un lato negativo è sicuramente la poca informazione intorno ad esso. Purtroppo è un lavoro che spesso viene svalutato o poco considerato, mentre io credo fortemente nel potere dell’immagine. Questo è uno dei motivi principali per cui ho deciso di tenere un blog: voglio cercare di far conoscere e comprendere meglio il mio lavoro anche a chi non è del settore.
Da piccola, cosa rispondevi a chi ti chiedeva “cosa vuoi fare da grande?”
Da bambina avevo tre grandi passioni: il disegno, l’antico Egitto e le Barbie. All’inizio volevo assolutamente diventare un’egittologa, successivamente la mia attenzione si è spostata sulla moda e per tanti anni il mio sogno è stato quello di fare la stilista. L’amore per la grafica è arrivato con la maggiore età!
Come ti sei preparata per il tuo lavoro?
Ho frequentato il liceo artistico tradizionale e dopo una serie di strade alternative sono approdata all’Accademia di Belle Arti dove mi sono laureata in graphic design.
In seguito ho fatto un paio di stage in agenzie di comunicazione e poi ho lavorato per quattro anni nell’ufficio grafico di un’azienda.
Gli studi mi hanno preparato al meglio da un punto di vista teorico e mi hanno aiutato a formare un certo tipo di mentalità, ma credo che anche le esperienze lavorative da dipendente siano state fondamentali per la mia formazione.
Quanto impegno hai messo nel progettare il tuo percorso professionale e quanto invece pensi abbia inciso la fortuna, il caso?
Ho sempre creduto nella mia scelta di trovare un posto nell’ambito creativo nonostante le difficoltà che si porta dietro. Penso che volere è potere e, nonostante negli anni ci siano stati momenti di sconforto, ho lavorato molto per creare la mia strada e continuo a farlo per mantenerla.
Poi sicuramente un pizzico di fortuna di capitare nel posto giusto al momento giusto ci vuole, ma penso che senza la volontà di farcela non si vada da nessuna parte.
Cosa diresti a chi sta pensando di fare da grande il tuo lavoro?
Gli direi di non abbattersi e di non ascoltare chi non prende sul serio questo sogno; di essere estremamente curiosi e di continuare a studiare, informarsi e lavorare sodo per raggiungere il proprio scopo. È una strada tortuosa ma questo rende tutto ancora più bello.
Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato. Se ti va, sei libera di aggiungere un pensiero, un aneddoto, un consiglio, una citazione, un’immagine o quello che vuoi.
Grazie a te e a chi legge. Oltre che di grafica, sono una grande appassionata di musica e vi lascio con la citazione di un designer fantastico con cui condivido questi due amori.
“Graphic design will save the world right after rock and roll does.” – David Carson
“La grafica salverà il mondo, subito dopo il rock and roll.” – David Carson
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Tutte le foto del post sono di Laura, che ce ne ha gentilmente concesso l’utilizzo.