La lezione di “Oceania”

“Io dovrei saper navigare!”
“Si chiama orientarsi, principessa: e non è solo vele e nodi.
Vuol dire vedere dove vai con la mente
sapere dove sei
sapendo dove sei stato“
Non sei al sicuro nemmeno quando guardi un film di animazione: certe perle ti saltano addosso all’improvviso e non puoi fare a meno di rovinare la visione al resto della famiglia, chiedere una pausa e prendere immediatamente appunti.
Però non ho potuto evitarlo! Cosa c’è di meglio di questa metafora per tracciare in pochissimi tratti quello che è un percorso di (auto)orientamento?
Vedere dove vai con la mente
Se non è chiara la visione di quello che vuoi diventare, che vuoi essere da qui a 6 mesi, 3 anni, 10 anni, il resto del percorso sarà faticoso il doppio.
Come già detto e ripetuto, prima di intraprendere qualunque viaggio occorre avere chiara in testa la meta, altrimenti si rischia di girare in tondo sprecando un sacco di tempo e di energie.
Sapere dove sei
Questo non è mica un concetto banale! Ti serve assolutamente sapere da dove stai partendo: se sei a un’ora o a 2 giorni di cammino dalla meta, dovrai calibrare diversamente le tue forze. Devi ragionare su che cosa hai nello zaino, cosa ti può aiutare e cosa invece ti potrebbe rallentare, rappresentando un peso inutile; o ancora che cosa ti manca e potrebbe rivelarsi indispensabile, e quindi a come procurartelo.
Sapendo dove sei stato
Non puoi prescindere da chi sei e dal percorso che ti ha portato fino a qui. Il tuo passato, le tue esperienze, volente o nolente influenzeranno le tue scelte: l’importante è esserne consapevoli, ed usare questa consapevolezza a tuo vantaggio. Se sai dove e quando hai sbagliato, e soprattutto perché, eviterai di ripetere l’errore; se sei cosciente di come hai ottenuto i tuoi successi, avrai la chiave per replicarli.
Ora, solo ora, dovresti saper navigare.
Pertanto: buon viaggio!
Grazie! Che meraviglia!
Grazie a te per l’apprezzamento 😊