Mi capita sempre più di frequente di fare colloqui di orientamento anziché di selezione, quando incontro dei giovani candidati.

Ultimamente è diventato un mio pallino, è evidente, ma è anche evidente che sempre più inciampo in casi come quello di oggi, dove un ragazzo con meno di 2 anni di esperienza nella consulenza e ancora davanti a sè un anno e mezzo di apprendistato, pur soddisfatto del suo lavoro e desideroso di proseguire il percorso intrapreso, si candida “al buio” (senza rispondere ad un annuncio) dal nostro sito e si dichiara interessato ad una posizione che non è coerente col suo percorso.

Dopo 5 minuti, dopo avergli espresso le mie perplessità e dopo avergli consigliato di rimanere dov’è e consolidare la sua posizione, ha concordato con me e mi ha ringraziato del confronto.

Sono uscita perplessa, da questa chiacchierata: sono io che sto esagerando, o i ragazzi hanno sempre più bisogno di essere presi per mano e guidati?

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