I primi passi in una nuova azienda

Dopo tanto cercare e molta trepidazione, ansia, eccitazione, terrore e speranza (insomma, un vasto campionario di emozioni!) è finalmente arrivata la proposta economica, la firma del contratto e la data del tuo primo giorno di lavoro.
Che tu sia un lavoratore alle prime armi o una veterana dei cambi di lavoro, ecco qualche suggerimento per muovere i primi passi nella tua nuova azienda.
Accoglienza
Certo ti aspetti, o per lo meno auspichi, una buona accoglienza da parte dei nuovi colleghi e del capo, quindi quanto sto per dirti potrebbe stupirti un po’: il mio consiglio infatti è di essere tu accogliente in prima persona nei confronti di chi già vive l’azienda e si vede magari “invaso” da qualcuno che potrebbe spostare gli equilibri già formati. Non c’è mai una seconda occasione di fare una prima buona impressione e quindi questo è il tuo momento: presentati sorridente, cordiale, con buona disposizione a conoscere i nuovi colleghi e ad ascoltare le loro storie.
Vecchio e nuovo
Dimostrati accogliente verso il nuovo, e con desiderio di imparare presto, anche se questo significa stravolgere le tue abitudini nel fare una certa cosa: non lasciarti andare a paragoni nostalgici con la tua vecchia azienda, qualcuno potrebbe chiedersi perchè non sei rimasto dov’eri…
Sii ricettivo sul nuovo ambiente, raddrizza le antenne e imposta il radar per cogliere nel più breve tempo possibile tutte le regole non scritte e non dette sul funzionamento dell’azienda, dei rapporti tra colleghi e con i responsabili.
Osserva il più possibile e attentamente le dinamiche e i processi, ma non preoccuparti di chiedere subito spiegazioni se ti sembra che ci sia qualcosa di poco chiaro, per evitare disastri successivi: all’inizio, nel dubbio, chiedi sempre.
Formazione
Nelle mie esperienze aziendali mi è capitato spesso di occuparmi della formazione delle nuove risorse. Un aspetto che viene molto sottovalutato e che quindi ti consiglio di ricordarti è questo: prendi appunti, soprattutto se c’è una formazione vagamente strutturata, se ci sono processi con più di 3 passaggi, se c’è un nuovo programma informatico su cui dovrai lavorare.
Mai fidarsi della propria memoria anche se mentre ti spiegano sembra tutto molto semplice: dovrai immagazzinare tante informazioni in poco tempo, quindi ogni supporto è utile! E quando ti verrà un dubbio, avrai gli appunti da consultare, senza rompere le scatole al vicino di scrivania.
Proattivitá: sì, ma con garbo.
Solitamente essere proattivi è una bella cosa, ma all’inizio della nuova attività occorre essere per lo meno un po’ cauti. Non è educato arrivare in casa d’altri e iniziare a dettare le nostre regole; d’altra parte ci si aspetta un po’ di autonomia lavorativa in tempi abbastanza rapidi. E quindi?
Come in molti casi della vita, anche qui la virtù sta nel mezzo: autonomia e proattività vanno bene ma con la sensibilità di capire quando la tua iniziativa potrebbe essere gradita o invece interpretata come fuori luogo. Datti il tempo di cogliere l’umore generale e cerca di individuare con saggezza il collega fidato o più disponibile a guidarti anche in queste situazioni.
Sei pronto a partire? Allora in bocca al lupo! 😊
Hai altri suggerimenti per un buon inizio in azienda? Condividili con noi!
Io nell’ultima azienda sono stata accolta bene da quasi tutto l’ufficio (un open space con 12 persone) e mi sono sentita subito a mio agio per poter essere me stessa nello scherzare, proporre ecc. Sono pugliese e lavoro in Toscana quindi non manco di portare taralli per tutti quando faccio una capatina in Puglia 😉 non bevo caffè quindi non raggiungo la macchinetta, ma per chi lo fa, offrire di tanto in tanto può essere un bel gesto! 🙂
Purtroppo per i restanti, quelli che non mi hanno accolta, ero vista come un estraneo: la mia esuberanza meridionale e il mio volev stringere amicizie non è stato visto di buon occhio, nonostante i miei numerosi tentativi di dialogo… Ad oggi posso dirti che non me ne importa più di tanto, non si può piacere a tutti!
In un’altra azienda ancor prima di entrare mi era stato detto di mantere un profilo basso, di non avere un tono di voce alto, di non fare troppo domande, di stare al proprio posto ecc. Inutile dire che sono una persona educata e rispettosa, ma non era il posto per me 🙂 sedermi 8h davanti al pc senza poter scambiare due chiacchiere di tanto in tanto o cercare di rendere piacevole il lavoro NON FA PER ME!
Alla fine il cibo vince sempre! 😉
E capire anche se la cultura aziendale fa per noi è un elemento importante per valutare se ci troveremo bene o meno in una nuova realtà: confermo che anche io non sarei potuta stare in un posto di lavoro senza nemmeno socializzare un po’ con i colleghi…