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Un respiro, un momento di pausa, e poi via!

Mi sono un po’ rattristata, uscendo dal colloquio di oggi.
Una persona senior, con 25 anni di esperienza, la seconda metà dei quali trascorsi nella classica piccola media impresa italiana, acquisita da multinazionale straniera e ora chiusa.
Domani sarà il suo ultimo giorno di lavoro, venerdì si chiudono ufficialmente i battenti.
 
Mi sono trovata ancora una volta, mio malgrado, a vestire i panni della consulente e dismettere per un attimo quelli della selezionatrice. Mi sono trovata ancora una volta (proprio non ce l’ho fatta ad esimermi) a consigliare una pausa.
 
Non nel colloquio, no. Ma nella ricerca del lavoro.
 
Complice il periodo, tanto dicembre è un mese un po’ strano, con le feste di mezzo: si può sfruttare questa possibilità, prendere la scusa di una vacanza, rilassarsi un po’, raccogliere le energie e poi via, con l’anno nuovo ripartire con grinta.
 
Altrimenti il rischio è quello di far trasparire, a volte neanche troppo sottilmente, l’amarezza e il disagio per questa situazione, già di per sé spiacevole per chi non è abituato a trovarsi sul mercato.
 
E se non si è del tutto in forma, si appare spenti, demotivati, e si lascia nell’interlocutore intanto una sensazione a pelle come quella che è rimasta appiccicata addosso a me; e poi magari il dubbio che non si abbia di fronte la persona adatta a ricoprire il ruolo.
 
Quindi sì, ci vuole un po’ di coraggio ed accettare che è il momento di fermarsi, prendere un respiro profondo, del tempo per sé e ricaricare le batterie.
La partenza poi sarà migliore!
 

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