Partiamo dai fondamentali.

LinkedIn è un social network, anzi: un professional network.

È un social come Facebook, certo, e in molti casi fin troppo simile: spopolano gattini, frasi motivazionali incollate su foto di tramonti e giochini matematici da scuola primaria.

Ma LinkedIn non è nato per condividere le foto delle vacanze e i buongiornissimo kaffeee: il suo scopo originario è quello di sfruttare le potenzialità dell’internet e delle nuove tecnologie per potenziare sempre più il concetto di networking.

LinkedIn quindi nasce, ed è tuttora, uno strumento di networking.

Le persone che seguo oramai dovrebbero saperlo bene, perchè lo ripeto fino all’inverosimile, ma questo è un concetto per me basilare: confondere il network con l’elenco dei contatti di LinkedIn è parziale e fuorviante.

Ma da dove arriva l’idea che, se cerchi lavoro, allora devi iscriverti a LinkedIn?

Negli ultimi anni infatti è esploso questo automatismo del “cerco-lavoro-mi-metto-su-LinkedIn”, immagino perchè finalmente anche questa piattaforma ha una sua sezione “Lavoro”: una vera e propria bacheca di annunci, pubblicati da aziende, head hunters, agenzie per il lavoro, che la trasforma nell’ennesimo Monster o Infojobs, con il pregio di potersi candidare tramite il proprio profilo ed evidenziare collegamenti che lavorano nella realtà che sta cercando personale.

Se però il vantaggio fosse tutto qui, sarebbe un po’ pochino, non credi? Di siti che pubblicano annunci ce n’è a centinaia, spuntano come funghi e i migliori se la godono per qualche anno, finché non arriva quello più innovativo a surclassarli.

Allora il valore aggiunto di LinkedIn qual è?

Ebbene sì, è proprio il networking. Fare rete. Conoscere nuove persone, intessere relazioni, condividere interessi, e scambiarsi informazioni e punti di vista.

LinkedIn senza networking è solo l’ennesima bacheca di annunci. E può anche servire, bada bene, non sto mica dicendo di no: qualche fortunato potrebbe incrociare l’annuncio scritto su misura per lui, essere contattato e firmare un contratto.

Ma LinkedIn, a differenza di TrovoLavoro o Indeed, resta anche una volta che hai trovato il tuo nuovo lavoro. Deve restare: perchè i tuoi collegamenti sono un bene prezioso, un giardino da coltivare.

La rete che hai creato può aiutarti nel tuo nuovo lavoro, quando cerchi nuovi clienti, fornitori, partner, ispirazione. Oppure potresti essere proprio tu la persona che un domani sarà utile ad un tuo contatto: e non è bello aiutarsi a vicenda?

Quando ero adolescente girava questa frase (che in effetti ora potrei far circolare su LinkedIn…quasi quasi…): “La vita è come uno specchio: se vuoi che ti sorrida, guardala sorridendo”.

Per il network vale lo stesso, ma la parola chiave qui è generosità: se vuoi ricevere dalla tua rete, devi essere il primo a dare. Dare senso, disponibilità, informazioni. Fare quel passo in più anche quando non abbiamo la risposta, ma provare a mettere in contatto qualcuno che conosciamo, anche se non è nostra la domanda e nemmeno l’offerta.

Con Linkedin è semplicemente un po’ più facile e veloce; in più si accorciano le distanze fisiche. E nulla vieta che dalla conoscenza virtuale si passi poi anche a quella reale.

Ma dimmi, hai mai visto la rete (e LinkedIn) sotto questa forma?

Vuoi saperne di più? Magari con qualcuno che ti accompagni fianco a fianco alla scoperta di questo social? Allora ti presento Toto, il servizio fatto apposta per diventare amico di LinkedIn 😊

Foto di copertina: Sfondo foto creata da rawpixel.com – it.freepik.com

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